25-08-2020
Colonnade, intervento artistico a Chemnitz di Observatorium
Jelena Gostimir, Observatorium,
Chemnitz, Germany,
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Chemnitz, la Karl-Marx-Stadt della Repubblica Democratica Tedesca, la ex-DDR, ha avuto una storia movimentata. Un tempo una delle più ricche città industriali del XIX secolo e dei primi del XX, città modello del socialismo della DDR, oggi invece sinonimo di tensioni sociali e conflitti sociopolitici. Cambiamenti repentini che si possono leggere nel variegato tessuto urbano.
L’idea del progetto espositivo Gegenwarten | Presences, inserito nello spazio pubblico di Chemnitz, mostra opere di 20 artisti e collettivi che nelle loro opere site-specific, comprendenti interventi, sculture, installazioni e performance, affrontano le rispettive questioni storiche e sociali, politiche e urbane della città. Tra questi troviamo anche Colonnade (Wandelgang in tedesco), una scultura architettonica temporanea in legno, realizzata dal collettivo artistico olandese Observatorium di Rotterdam.
Un intervento dalle dimensioni importanti di 27 x 3 x 6 metri, situato verso la fine della Brückenstraße, un viale progettato quale asse est-ovest per le automobili. È talmente ampio che ai tempi della DDR veniva usato come piazza d’armi. Ancora oggi, davanti all’iconica scultura della testa di Karl Marx, che ha dato il nome alla città, si riuniscono le persone per ogni avvenimento bello brutto che sia. Ma la particolarità di Brückenstraße, è che da una larghezza di circa 80 metri si restringe poco prima del fiume Chemnitz, diventano una passerella per le biciclette di solo 7 metri di larghezza. Il viale imponente, fiancheggiato da palazzi tipici, è in pratica un vicolo cieco che non potrà mai essere completato per la presenza del parco fluviale, sfociando quindi in un non-luogo.
Come di loro consuetudine gli artisti di Observatorium, anche in questo caso, con la loro arte desiderano attivare un processo di cambiamento urbano e di conseguenza sociale. La presenza del loro portale in legno, che ricorda la porta di Brandeburgo, regala quindi, almeno temporaneamente, una nuova ragion d’essere a un luogo avvolto in un limbo urbano, in quanto non ha una vera destinazione d’uso se non quale posteggio.
La struttura consiste in tre elementi, ovvero tre porte che infondono un senso compiuto al viale monco di una chiusura.
Progettata in scala e nello stile delle facciate dei palazzi attigui, con gli intarsi in piombo tipici dell’opera Friedensfahrt dell’artista tedesco Johannes Belz, riesce a mantenere intatta la messa in scena spaziale. Observatorium con questo progetto sviluppa quindi una nuova interpretazione del portico, o del deambulatorio (Wandelgang), partendo dalla realizzazione delle forme architettoniche. Ed è così che il viale trova una conclusione e al tempo stesso attira l'attenzione di chi arriva dal fiume, presentandosi come un’apertura verso la natura.
Il potenziale del luogo è inoltre enfatizzato dalle parole della poetessa Barbara Köhler inserite nell’opera, in quanto includono la precarietà del momento, ma anche la ricca storia di Chemnitz e della Brückenstraße in particolare. Queste sono: “Was beginnt am - Ende, was hört - am Anfang auf?”, “Cosa inizia alla fine, cosa finisce all’inizio?”
Colonnade, il portale temporaneo di Observatorium nell’ambito della mostra di arte pubblica Gegenwarten | Presences, diventa quindi un invito alla riflessione nei confronti della fine di un momento sia storico-politico che urbanistico, nonché l’inizio di qualcosa di nuovo, per il viale e gli abitanti. Gli artisti riescono così a palesare che l’arte in contesti difficili, quale motore del cambiamento sociale, gioca un ruolo importante.
Christiane Bürklein
Progetto: Observatorium
Luogo: Chemnitz, Germania
Anno: Agosto 2020
Immagini: Observatorium, Jelena Gostimir
L’idea del progetto espositivo Gegenwarten | Presences, inserito nello spazio pubblico di Chemnitz, mostra opere di 20 artisti e collettivi che nelle loro opere site-specific, comprendenti interventi, sculture, installazioni e performance, affrontano le rispettive questioni storiche e sociali, politiche e urbane della città. Tra questi troviamo anche Colonnade (Wandelgang in tedesco), una scultura architettonica temporanea in legno, realizzata dal collettivo artistico olandese Observatorium di Rotterdam.
Un intervento dalle dimensioni importanti di 27 x 3 x 6 metri, situato verso la fine della Brückenstraße, un viale progettato quale asse est-ovest per le automobili. È talmente ampio che ai tempi della DDR veniva usato come piazza d’armi. Ancora oggi, davanti all’iconica scultura della testa di Karl Marx, che ha dato il nome alla città, si riuniscono le persone per ogni avvenimento bello brutto che sia. Ma la particolarità di Brückenstraße, è che da una larghezza di circa 80 metri si restringe poco prima del fiume Chemnitz, diventano una passerella per le biciclette di solo 7 metri di larghezza. Il viale imponente, fiancheggiato da palazzi tipici, è in pratica un vicolo cieco che non potrà mai essere completato per la presenza del parco fluviale, sfociando quindi in un non-luogo.
Come di loro consuetudine gli artisti di Observatorium, anche in questo caso, con la loro arte desiderano attivare un processo di cambiamento urbano e di conseguenza sociale. La presenza del loro portale in legno, che ricorda la porta di Brandeburgo, regala quindi, almeno temporaneamente, una nuova ragion d’essere a un luogo avvolto in un limbo urbano, in quanto non ha una vera destinazione d’uso se non quale posteggio.
La struttura consiste in tre elementi, ovvero tre porte che infondono un senso compiuto al viale monco di una chiusura.
Progettata in scala e nello stile delle facciate dei palazzi attigui, con gli intarsi in piombo tipici dell’opera Friedensfahrt dell’artista tedesco Johannes Belz, riesce a mantenere intatta la messa in scena spaziale. Observatorium con questo progetto sviluppa quindi una nuova interpretazione del portico, o del deambulatorio (Wandelgang), partendo dalla realizzazione delle forme architettoniche. Ed è così che il viale trova una conclusione e al tempo stesso attira l'attenzione di chi arriva dal fiume, presentandosi come un’apertura verso la natura.
Il potenziale del luogo è inoltre enfatizzato dalle parole della poetessa Barbara Köhler inserite nell’opera, in quanto includono la precarietà del momento, ma anche la ricca storia di Chemnitz e della Brückenstraße in particolare. Queste sono: “Was beginnt am - Ende, was hört - am Anfang auf?”, “Cosa inizia alla fine, cosa finisce all’inizio?”
Colonnade, il portale temporaneo di Observatorium nell’ambito della mostra di arte pubblica Gegenwarten | Presences, diventa quindi un invito alla riflessione nei confronti della fine di un momento sia storico-politico che urbanistico, nonché l’inizio di qualcosa di nuovo, per il viale e gli abitanti. Gli artisti riescono così a palesare che l’arte in contesti difficili, quale motore del cambiamento sociale, gioca un ruolo importante.
Christiane Bürklein
Progetto: Observatorium
Luogo: Chemnitz, Germania
Anno: Agosto 2020
Immagini: Observatorium, Jelena Gostimir