Cinema reloaded. The Imperial Buildings, Auckland.

Due grandi edifici di epoca vittoriana nel centro di Auckland, Nuova Zelanda, dopo 50 anni di abbandono sono ritornati a nuova vita. Non più due cinema, ma location per il tempo libero con un'offerta variegata.



“C'erano una volta due sale cinematografiche ad Auckland che mezzo secolo fa furono distrutte dal fuoco e lasciate al loro destino...”
Così potrebbe iniziare la storia di questi due edifici di inizio '900 che ha, come in una fiaba, un lieto fine: un restauro attento con adeguamento antisismico, progettato dallo studio australiano Fearon Hay Architects, a beneficio della vita sociale di Auckland, riportando la preesistenza a nuovo glamour.





La struttura alta quattro piani, che ospita anche uffici ed appartamenti, è accessibili da due strade. Al piano terra si trova “Imperial Lane”, uno spazio in condivisione tra varie offerte culinarie. Le ambientazioni si susseguono in una specie di passaggio pedonale che collega la Queen Street con Fort Lane. Il design è essenziale, le superfetazioni del passato sono state eliminate, domina il mattone a vista e la travatura metallica del soffitto.



“Everybody's - Bar and Bistro” al primo piano invece rende omaggio ai tempi d'oro della costruzione, con pareti stuccate e mobili sontuosi, contrapponendosi allo stile minimal del pian terreno. Il terzo locale di nuova apertura, “Roxy”, si presenta con “luxe Hollywood vibe”.



Il cortile è stato incluso nel progetto per offrire un prolungamento degli spazi verso l'esterno.



Da mattina a notte fonda The Imperial è a disposizione degli ospiti, offrendo un nuovo fulcro per la vita sociale cittadina e salvando dall'oblio un'importante architettura storica di Auckland.

Luogo: Auckland, NZ
The Imperial Building: Philmore Properties Ltd
http://www.theimperial.co.nz
Progetto architettonico: Fearon Hay Architects
Everybody's Bar and Bistro http://www.everybodys.co.nz
Imperial Lane Cafe http://www.theimperiallane.co.nz Pack & Company 
Roxy http://www.roxy.co.nz
Photography Credit Imperial Lane: Project VR