29-04-2021

Architettura senza tempo, Casa Mas Ram di Soldevila Soldevila Soldevila

Alfons Soldevila,

Marcela Grassi,

Barcellona, Spagna,

Residenze,

La casa-studio di Alfons Soldevila, architetto e professore di architettura presso l'UPC di Barcellona, nonché ​​contemporaneo e amico di architetti come Elias Torres e Oscar Tusquets, è un’opera del 1971, un esempio tangibile dello spirito innovativo e instancabile di questo autore. L’intramontabile attualità di questa casa prototipo è colta dalle immagini di Marcela Grassi.



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Architettura senza tempo, Casa Mas Ram di Soldevila Soldevila Soldevila Se guardiamo la MR-1 House o Casa Mas Ram del 1971, il primo di una serie di prototipi abitativi sperimentali progettati dall’architetto catalano e professore di architettura presso l'UPC di Barcellona, ​​Alfons Soldevila, classe 1938, contemporaneo e amico di architetti come Elias Torres e Oscar Tusquets, ci si accorge che in questi 50 anni poco è cambiato. Questo perché alcune opere sono senza tempo, o meglio anticipano i tempi. E per questa abitazione ciò è dovuto alla volontà dell’autore di sperimentare materiali, sistemi, meccanismi e forme.
Casa Mas Ram si presenta quindi ancora fresca e contemporanea, nonostante sia stata disegnata mezzo secolo fa, in quanto è il risultato di un esperimento architettonico basato sui principi della forma e della flessibilità degli interni. Una ricerca che non si è limitata solamente alle scelte costruttive, ma anche al rapporto con la luce, la texture e l'ambiente in generale. 
Per darle forma Alfons Soldevila ha fatto leva su sei elementi: forma rettangolare, flessibilità spaziale, adattabilità all'ambiente, adattabilità all'utente, spazio interno e, infine, i sistemi di costruzione applicati. A livello compositivo, invece, il progetto è formato da due moduli giustapposti di 4 x 16 m di base alti rispettivamente 8 e 9 m. L’idea del progettista spagnolo ha quindi previsto che qualsiasi estensione, successiva alla costruzione, debba seguire la medesima base e direzione longitudinalmente. Così facendo ha creato un contenitore spaziale, la cui distribuzione interna può cambiare in funzione delle necessità dinamiche della famiglia che lo abita. A rendere il tutto più evidente sono le partizioni interne verticali: porte scorrevoli di legno che possono essere aperte, chiuse o cambiare posizione. Allo stesso tempo, però, le partizioni orizzontali sono elementi in travetti di legno che appoggiano sulla trave perimetrale. 
I materiali utilizzati sono estremamente semplici e senza pretese, blocchi YTONG e rivestimenti in pannelli di legno, niente di elaborato, ma economico e di facile reperibilità. Gli impianti per la corrente elettrica e l’acqua sono tutti a vista, mentre piante rampicanti coprono le facciate, a eccezione della parte anteriore dove si trova il collettore solare. Gli interni invece sono pieni di disegni, immagini e altri oggetti privati. Ed è questo il suo vero intramontabile charme, perché, diversamente da molte delle architetture contemporanee che si impongono per la forte matericità o forme ricercate, Casa Mas Ram lascia agli utenti una dichiarata libertà di espressione. Insomma, per abitare questa architettura si deve possedere una personalità da imprimere. Non a caso la sua struttura, come i suoi ambienti, per esprimersi al meglio necessitano di un intervento diretto, come dimostra Marcela Grassi nelle sue riprese fotografiche. Un progetto quello di Casa Mas Ram con il quale questa fotografa ha un legame particolare: Alfons Soldevila era uno dei suoi professori all’università ed è stato lui a incoraggiarla a intraprendere la carriera di fotografa di architettura. Così ora racconta visivamente questo progetto che anche a cinquant’anni dalla realizzazione continua a mantenere il suo fascino, dimostrandone di conseguenza la sua grande sostenibilità.

Christiane Bürklein

Project: Alfons Soldevilla
Location: Barcelona, Spain
Year: 1971
Images: Marcela Grassi

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