13-05-2020
Architettura, pandemia e il futuro del progetto: Tectône Architectes
1. Come avete gestito il lockdown?
Il lockdown ha influito pesantemente sull'attività di tectône. Il colpo è duro, moltissimi progetti sono fermi (cantieri E studi). Ci concentriamo sui pochi progetti che vanno avanti e abbiamo iniziato un concorso di architettura.
Siamo in otto nello studio e molti di noi non lavorano per mancanza di occupazione.
2. Quali nuove forme di lavoro state sperimentando e quali sono i risultati?
I pochi di noi che hanno ancora lavoro, lavorano da casa. Abbiamo connesso tutti i nostri computer di casa al server dello studio mediante una VPN. Inoltre la nostra mail è una web mail ed è quindi accessibile ovunque ci troviamo, lavoriamo in ArchiCAD e i nostri file sono sul cloud. Queste caratteristiche ci consentono di lavorare da casa (o in realtà da dove vogliamo) come se fossimo in studio.
L'impegno maggiore ricade sugli associati dello studio che devono coordinare i dipendenti per telefono o tramite zoom; ognuno di noi ha ogni giorno una riunione telefonica o tramite zoom con loro.
La nostra principale difficoltà consiste nel fatto che, lavorando molto in gruppo, non essere nella stessa stanza rappresenta un notevole problema. Una riunione via zoom non sarà mai la stessa cosa.
3. Come pensa che questa esperienza influirà sulla futura gestione di uno studio di architettura?
Lavorare da casa ora è possibile, non è la soluzione ottimale ma è possibile. Penso che tectône consentirà ai dipendenti di lavorare da casa ogni tanto, ma, come studio che si basa sul lavoro di gruppo, non possiamo ricorrere a questa modalità per lunghi periodi.