14-05-2020

Architettura, pandemia e il futuro del progetto: Roberto Forte

Forte Architetti,

Emergenza Sanitaria Covid19,

In pochi mesi tutto è cambiato, anche il mondo dell’architettura. Alla ricerca di possibili scenari, Floornature apre un confronto sul nuovo approccio alla progettazione in tempi di COVID-19, pubblicando una serie di interviste agli architetti di tutto il mondo.
Come si sono organizzati i grandi studi e come ha inciso questa situazione sulle realtà più piccole?
Che cosa significa concepire infrastrutture, centri culturali, spazi abitativi stando lontani dai luoghi in cui si sviluppa la socialità?
La resilienza che cerchiamo nelle opere costruite può essere una caratteristica che si applica anche alla professione del progettista?
Ecco le risposte degli architetti, alcune testuali, altre in video, come nella tradizione del nostro portale.



Architettura, pandemia e il futuro del progetto: Roberto Forte

1. Come avete gestito il lockdown?

2. Quali nuove forme di lavoro state sperimentando e quali sono i risultati?

3. Come pensa che questa esperienza influirà sulla futura gestione di uno studio di architettura?

Sintesi intervista video Forte Architetti

Buongiorno, sono Roberto Forte dello studio Forte Architetti.
Lo studio nasce in Italia a Catania circa 15 anni fa e da circa 5 anni ha una sede qui a Cape Town, in Sudafrica dove appunto registro questo messaggio oggi.
Proprio per la nostra natura di studio, l'attività è sempre stata basata sul principio dello Smartworking: La sede in Italia è il nocciolo creativo, il cuore creativo dello studio, ma poi abbiamo implementato negli anni progetti per il Mozambico, per gli Emirati Arabi, per la Nigeria e oggi qui per il Sudafrica. In realtà il Sudafrica costituisce una realtà molto importante perchè come dicevo da 5 anni ci siamo insediati qui con un discreto successo.
Dunque: lo Smartworking e il Lockdown. Lo Smartworking è sempre stato la base del nostro lavoro, i progetti vengono creati, ragionati e pensati in Italia e poi vengono implementati in altre parti del mondo. Così facendo abbiamo negli anni costituito una rete di comunicazione solida e oggi non ci siamo trovati assolutamente impreparati: avere incontri su Skype, fare incontri su Zoom e lavorare a distanza diciamo che è il nostro pane quotidiano.
Rispetto a come tutto questo potrà influire sulla gestione dello studio nel futuro…. a noi non cambierà nulla perchè la nostra gestione rimarrà esattamente quella del pre Lockdown. La riflessione che piuttosto voglio offrire oggi, invece, è un'altra. Ed è quella relativa alla necessità di pensare alla casa come a una nuova dimensione dell'uomo, la casa infatti va ripensata, va re-immaginata, va resa confortevole, ma soprattutto va arricchita di significati. In questo senso nella nostra tradizione di progettare residenze ci siamo sempre posti il concetto di casa come luogo ibrido che assomigliasse all'uomo, cucita quindi intorno alle esigenze, alle richieste e ai modi di vivere dell'utente finale. In questo senso, in questo momento di ripensamento siamo ben felici di renderci conto che i nostri principi sono quanto mai attuali e validi in questo momento.


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