06-07-2018

Tre alberghi in Cina: esperienze uniche recuperando il passato

Archstudio, Archstudio - Han Wen-Qiang, Wang Ying, Li Yun-Tao, AZL Architects, Vector Architects,

Wang Ning, Jin Weiqi, Yao Li, Shengliang Su, Hao Chen,

Zhejiang, Cina, Pechino, Cina,

Hotel,

Esiste in Cina una tendenza al recupero di architetture tradizionali, urbane e rurali, per la trasformazione in strutture di ospitalità, hotel, resort e residenze temporanee. La storia architettonica dei luoghi è al centro dell’interesse turistico.



Tre alberghi in Cina: esperienze uniche recuperando il passato

Il panorama architettonico cinese sta ultimamente spostando la propria attenzione verso la tradizione, per molto tempo offuscata dalla caccia al nuovo, al patinato, alla modernità intesa come negazione di un passato umile e povero. Questa tendenza nasce da un settore come il turismo che esprime la volontà di riappropriarsi dei paesaggi della storia, in cui il territorio e la tradizione siano il centro dell’esperienza.
Negli ultimi anni il turismo in Cina proporre località meno centrali e più di nicchia, come i villaggi rurali o i più antichi quartieri metropolitani. Il recupero di strutture in disuso, spesso decadenti, è ciò che unisce tre recenti esempi di nuovi hotel o strutture per l’ospitalità sul territorio cinese pubblicate sul nostro portale.

Nasce dal recupero di un’abitazione tradizionale in terra battuta il Daijiashan art hotel, progettato da Zhang Lei di AZL Architects, secondo una filosofia che egli definisce Ruralation. In una vecchia Shes Tsuchiya, tipica casa rurale della provincia di Zhejiang, la muratura in terra battuta è stata ripulita dell’intonaco e riportata alla luce. Mentre l’edificio principale non ha subito variazioni nelle sue dimensioni in pianta, un secondo corpo a sud, probabilmente un locale rimessa, è stato inserito all’interno di una struttura in parte in mattoni e in parte vetrata con infissi in legno. La muratura originale si intravede ancora dietro i vetri, mentre quella di nuova costruzione è stata dipinta di bianco, un segno con cui AZL Architects ha evidenziato i muri aggiunti al fabbricato storico. Una speciale paglia prodotta nella zona, che essendo sempre stata usata per fabbricare scope fa parte dell’immaginario locale, è stata raccolta in mazzi a formare i parapetti del bar sopra il ristorante.

In un vecchio zuccherificio degli anni ’60 affacciato sul fiume Li, nella regione dello Guangxi, è stato realizzato invece l’hotel Alila Yangshuo, un complesso articolato che sembra ispirarsi a un piccolo villaggio. Al centro della planimetria sviluppata da Vector Architects si trova il complesso di fabbricati originali con edifici principali più alti e padiglioni annessi, mentre nuovi appartamenti e suite sono stati costruiti intorno a questo fulcro, visivo e concettuale. L’approccio progettuale si è basato sulla continuità priva di emulazione tra antico e nuovo. La vecchia struttura industriale a travi, che costituiva l’approdo dei carichi di canna da zucchero che viaggiavano dalle piantagioni lungo il fiume, è il suggestivo reticolo in cui è stata inserita la piscina scoperta, che idealmente continua il corso d’acqua. Il rosso dei mattoni delle murature storiche, che si è trasformato col tempo in marrone e grigio, lega gli edifici industriali dello zuccherificio con quelli nuovi del resort, costruiti con calcestruzzo strutturale e marmo decorativo.

In chiave di rigenerazione urbana si inserisce infine il progetto di Han Wen-Qiang di Archstudio per il recupero di una siheyuan di Dashilar, l’antica casa a corte di Pechino. Dopo aver ripristinato le strutture murarie che circoscrivono la corte e i quattro corpi con tetto a pagoda su di essa affacciati, Archstudio disegna una nuova pavimentazione in tessere di pietra che collega l’ingresso con la corte centrale e con ognuna delle quattro stanze. Ma non basta: questo percorso “nobile” assume tridimensionalità e alzandosi da terra aggiunge due ambienti negli angoli opposti della corte. Essendo il nuovo utilizzo della siheyuan di tipo misto - ospiterà stanze da letto ma potrà essere affittata anche per eventi pubblici - l’obiettivo di Archstudio è quello di presentare un’architettura di parti ben distinte, ma allo stesso tempo comunicanti. Forse la specificità di questo luogo sta proprio nella sua capacità di proiettare il turista in una dimensione sospesa tra ciò che era e ciò che è oggi una siheyuan di Pechino.

(Mara Corradi)

Photographs:
AZL Architects_Daijiashan art hotel © Yao Li
Vector Architects_Alila Yangshuo hotel © Hao Chen, Shengliang Su
Archstudio_Twisting courtyard Dashilar © Wang Ning, Jin Weiqi


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