Tag Fotografia

Mostra Denise Scott Brown Photographs, 1956-1966

14-11-2018

Mostra Denise Scott Brown Photographs, 1956-1966

La galleria Carriage Trade di New York presenta la prima mostra di fotografie scattate dalla famosa architetto, progettista e teorica Denise Scott Brown.

Un viaggio ai margini del mondo, Erieta Attali

09-11-2018

Un viaggio ai margini del mondo, Erieta Attali

La nota fotografa Erieta Attali è presente a Paris Photo, la mecca degli appassionati della fotografia, con il suo ultimo libro Periphery | Archeology of Light.

Mostra Gitty Darugar Formes et Lumière a Parigi

03-05-2018

Mostra Gitty Darugar Formes et Lumière a Parigi

Le architetture di Christian de Portzamparc diventano pura astrazione di luce e colori attraverso le fotografie di Gitty Darugar, la mostra è in corso a La Galerie d'architecture di Parigi fino al 16 maggio 2018.

Antonella Bozzini. Still Life.

02-02-2018

Antonella Bozzini. Still Life.

La fotografa italiana Antonella Bozzini è specializzata in still life, ma crea una raccolta di istanti creativi applicando la sua tecnica anche a oggetti e spazi, dall'architettura all'interior design, al fine di aumentare la scala del vedere. La fotografa italiana Antonella Bozzini si è diplomata in fotografia all’Istituto europeo del design (IED) di Milano. Il suo sogno era quello di diventare una fotoreporter sulle orme del grande Robert Capa. Ma “la vita è ciò che ti succede mentre fai progetti”, disse John Lennon, e così Antonella negli anni '90 iniziò a lavorare come still life photographer con Maurizio Rebuzzini all'interno della  rivista FotoGraphia, per poi aprire un proprio studio fotografico. Queste le basi formative che hanno influito sul suo modo di fotografare, indipendentemente dalla scala e del soggetto ritratto, in quanto molte delle sue immagini più che fotografie sembrano quadri, una tipica prerogativa della fotografia still life.  La fotografia still life è un genere utilizzato per la raffigurazione di soggetti inanimati, solitamente un piccolo gruppo di oggetti, che vanta origini nella tradizione pittorica fiamminga del XVII secolo. Il nome tecnico di questo genere della rappresentazione è Natura morta, ma in pittura viene chiamata anche Vanitas. Un vocabolo che descrive in modo appropriato la natura filosofica di tali immagini apparentemente semplici e per lo più dedicate a composizioni di oggetti della vita quotidiana. Inoltre Vanitas si riferisce alla natura transitoria del tempo, la stessa che Antonella Bozzini racchiude in ogni scatto fotografico. Infatti con le sue opere parla di dettagli e del mood di ogni oggetto fermato nell'istante in cui l'immagine viene scattata. La sua quindi è una fotografia fissa, immediata, immanente e senza estensione, ovvero la prova tangibile del tempo come raccolta di istanti. Una riflessione insita nella food photography, anticipata da questa autrice nella sua intervista a Dress the kitchen di Floornature, in cui sostiene che dovendo affrontare la deperibilità del cibo cucinato il tempo è parte dello scatto. Una persona curiosa e vivace come lei chiaramente non si è limitata a ritrarre gustose creazioni culinarie, dedicandosi anche al mondo dell'interior design, in cui ha trovato un terreno fertile per i suoi racconti visivi. Antonella Bozzini parte sempre da un'idea progettuale, in quanto vuole captare sia l'atmosfera del luogo che il dettaglio dell'arredo e delle finiture. Ed è proprio così che esprime la sua vena creativa e le sue immagini ricordano i piccoli piaceri della vita, come la delizia di un buon piatto o l'armonia di uno spazio in cui trascorre piacevolmente del tempo. Tutti elementi che rischiano di andare perduti in un mondo frenetico che trascura il senso della meraviglia, ma anche la fragilità e la bellezza dell'esistenza. Ma poi arriva Antonella Bozzini a mostraci con garbo tutto questo. @chrisbuerklein Antonella Bozzini https://www.antonellabozzini.com/ Facebook Instagram

Prima visione. I fotografi e Milano

24-01-2018

Prima visione. I fotografi e Milano

Milano, una città in trasformazione, nelle immagini catturate dagli attenti occhi dei fotografi milanesi o di passaggio.

Chris Johnson. Londra dall'elicottero

05-01-2018

Chris Johnson. Londra dall'elicottero

Il fotografo inglese Chris Johnson condivide con noi le sue immagini aeree di Londra. Una visuale privilegiata sulle nuove architetture iconiche della capitale britannica. Chris Johnson, fotografo professionista vive a Hastings, East Sussex. La sua passione per la fotografia ha origine in tenera età, in quanto sia il  padre che il nonno erano fotografi, crescendo così in un ambiente famigliare in cui le fotocamere erano sempre accessibili. In questo contesto ha potuto sviluppare un forte interesse nei riguardi delle immagini, ritenendosi di conseguenza un purista della fotografia e seguendo il principio dell'editing minimale. Inoltre questo autore ha vissuto il passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale e ora utilizza il progresso tecnologico per catturare i momenti importanti della vita urbana. Un aspetto determinante nel fotogiornalismo da lui praticato, dove anche una frazione di secondo può mutare il racconto visivo. Chris Johnson arriva alla fotografia aerea grazie a The London Helicopter, società che offre voli in elicottero per vedere Londra dall'alto. Grazie a tale occasione è riuscito a cogliere una visione d'insieme del tessuto urbano con tanto di chicche inaspettate, come i tetti verdi e le soluzioni architettoniche non visibili dal basso. Un vantaggio che gli ha permesso di scattate immagini degli edifici costruiti negli ultimi anni lungo il Tamigi.  Un aspetto interessante del suo lavoro è che, diversamente dalla fotografia d'architettura con tanto di treppiede e grande formato, fotografare da un elicottero è molto diverso, poiché questi si muove, talvolta a scatti, e bisogna avere una mano ferma, nonché essere veloci. Insomma non è molto differente da quando si ritraggono le persone. Sarà quindi per tale affinità che la fotografia aerea di architetture iconiche a firma di Chris Johnson piace, non distinguendosi, metaforicamente, da quella che effettua quando ritrae rockstar o atleti. E non sono, la sua prospettiva aerea può essere considerata unica in un momento storico in cui sui social abbondano immagini fatte dagli stessi angoli e degli stessi edifici, specialmente in una città turistica come Londra. Abbiamo chiesto a Chris Johnson la sua opinione al riguardo dei droni: per lui si tratta di una tecnica differente per ritrarre la realtà urbana. Infatti sostiene che l'uso del drone lo depriverebbe del controllo immediato della sua fotocamera. Dettaglio che fa la differenza, poiché quando Johnson vola sopra Londra è lui a essere dietro alla lente con la possibilità di zoomare, cambiare angoli e tempi, regalando così ai suoi scatti quel tocco personale che altrimenti si perderebbe con l'impostazione ortogonale imposta del drone. @chrisbuerklein Chris Johnson http://www.chrisjphotography.biz/

Nicola Lorusso. Interni e dettagli

15-12-2017

Nicola Lorusso. Interni e dettagli

Per il fotografo di architettura Nicola Lorusso la fotografia è un mezzo espressivo utile a trasmettere emozioni e a trasformare le immagini in esplorazioni dello spazio. Nicola Lorusso, laureato in architettura al Politecnico di Torino, si avvicina alla fotografia durante il corso di studi, in quanto trova nella fotografia un mezzo espressivo per le proprie emozioni. Così dopo la laurea decide di approfondire la sua passione con un corso di fotografia allo IED di Milano. In questo caso Lorusso condivide con noi due progetti di interior design, una categoria della fotografia di architettura che richiede un approccio molto delicato, poiché si entra nella sfera dello spazio personale. Infatti questa tipologia gli scatti sono eseguiti solo a progetto finito, quando la location è già arredata o addirittura in uso. Il tutto allo scopo di restituire un racconto dettagliato dell'architettura, seguendo il detto di Charles Eames: “The Details are not the details. They make the design”. La fotografia d'interni non è quindi un campo facile, ma Nicola Lorusso vi trova la sua forza espressiva, riuscendo a destreggiarsi con maestria  in un contesto dove gli spazi di manovra sono limitati sia dal punto di vista fisico, in quanto si tratta di interni, sia in chiave interpretativa. Riesce in questo modo a mostrare la sua abilità visiva e la sua creatività, nonché un'empatia con lo spazio e la committenza, poiché quest'ultima ha già sviluppato una relazione emotiva con l'abitazione e vuole ritrovarla nella restituzione dell'immagine. Osservando le fotografie di Nicola Lorusso colpisce inoltre il loro aspetto iperrealista, composto da linee definite, contorni nitidi e colori crispy, tanto da avvicinarle ai render. In questo caso quindi, pensando al rapporto conflittuale tra l'immagine realizzata con la macchina fotografica e quella creata al computer, potrebbe sembrare un controsenso, ma per questo autore ciò non è un problema, anzi è a tutti gli effetti la sua grande forza espressiva, in quanto propone allo stesso tempo un insieme di esperienze spaziali e immaginarie. Così i suo scatti comunicano da un lato il progetto allo spettatore, mentre dall'altro restituiscono un importante feedback al cliente.  In conclusione il suo lo si può definire un racconto visivo che permette a chi guarda di comprendere lo spazio, le luci, gli arredi, l'atmosfera e le superfici materiche. Mentre dall'altro lato chi si affida a lui ritrova nelle sue immagini la conferma della propria idea progettuale. Come dire, alcuni cercano la bellezza e altri la creano, ma poi ci sono coloro, come Nicola Lorusso, che la comunicano nel dettaglio. @chrisbuerklein Nicola Lorusso http://www.lorussonicola.com/

Mostra Terre di Uomini - grandi fotografi raccontano il paesaggio

07-12-2017

Mostra Terre di Uomini - grandi fotografi raccontano il paesaggio

Un invito alla scoperta del paesaggio e della sua relazione con l'uomo, attraverso le immagini di Adams, Shore, Goldblatt, Ghirri, Basilico, Jodice e altri 21 grandi fotografi che hanno ritratto alcune “Terre di Uomini”.

Mostra al DAM: SOS Brutalism. Save the Concrete Monsters!

15-11-2017

Mostra al DAM: SOS Brutalism. Save the Concrete Monsters!

Il DAM di Francoforte ha allestito la prima mostra di tipo museale sull'architettura brutalista dal 1953 al 1979.

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