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Giorgio Galimberti: Tracce urbane

07-10-2016

Giorgio Galimberti: Tracce urbane

Giorgio Galimberti, figlio d'arte della fotografia italiana, usa la fotografia in bianco e nero per dare visione a un racconto della città, quella che nasce da un'osservazione pacata, sottolineando così la bellezza intrinseca che ci circonda. Tracce urbane è il titolo della ricerca fotografica di Giorgio Galimberti, giovane fotografo con un cognome noto nella fotografia italiana. Appassionato di fotografia fin da giovanissimo, una passione che sta trasmettendo anche al figlio Tommaso, nel corso degli anni ha affinato una personale narrativa visiva, la cui forza bilanciata condivide con noi attraverso la serie di scatti intitolati: “La città che sale”. Scatti realizzati a Milano nel suo cammino verso Expo 2015, l'evento che ha portato una profonda trasformazione non solo nella skyline della città, ma anche nella percezione da parte di chi la vive e visita da turista.  Nonostante il titolo rimandi in un certo senso alla Street Photography le immagini di Giorgio Galimberti non sono racconti della routine urbana. Infatti è lontano da rubare attimi a passanti o edifici, mettendoci invece di fronte a composizioni strutturate ed eleganti. Gli viene in aiuto la sua scelta di scattare in bianco e nero, sottolineando così visivamente ciò che ci circonda. Giorgio Galimberti in effetti usa il bianco e nero come nelle formule matematiche dove meno e meno fanno più. E in Tracce urbane succede la stessa cosa, togliendo il colore toglie le distrazioni, a tutto vantaggio di una contemplazione più tranquilla dell'immagine, facendoci cogliere dettagli altrimenti coperti dal rumore del colore.  Allora nel momento in cui il fotografo si priva dalla possibilità di manipolare l'immagine con i giochi cromatici, concentra la sua attenzione, e quindi anche il focus dello spettatore sulla geometria ed eleganza della fotografia. Il risultato di tanto pensiero concettuale sono equilibrati scatti dove il bianco e nero esprime la valenza estetica dell'ambiente urbano: il palcoscenico per eccellenza della nostra contemporaneità. Saliamo quindi con Giorgio Galimberti sulla Cinquecento, da lui fotografata, e lasciamoci trasportare in un viaggio lento e sereno per cogliere quelle tracce urbane, dalla bellezza senza tempo, che ha scovato nella sua Milano. Dopo lo slow food godiamoci lo “slow view”.  Christiane Bürklein (@chrisbuerklein) Giorgio Galimberti account facebook www.expowallgallery.com

Mostra À ciel ouvert di Felice Varini, MAMO

11-08-2016

Mostra À ciel ouvert di Felice Varini, MAMO

Sulla terrazza-tetto della Cité Radieuse a Marsiglia il MAMO mostra fino al 2 ottobre un incontro tra l'artista franco-svizzero Felice Varini e il grande maestro del movimento moderno Le Corbusier.

Arte da vivere a Expowall Gallery.

27-07-2016

Arte da vivere a Expowall Gallery.

La mostra “E se una notte un cantastorie” di Francesca Maria Cabrini alla galleria Expowall di Milano esplora il potenziale dell'arte nella sua trasformazione da monumento a evento volto all'interazione reale con lo spettatore.

un anno di mostre SpazioFMG

15-07-2016

un anno di mostre SpazioFMG

Ultima settimana di programmazione della mostra: “NORWAY Architecture, Infrastructure, Landscape - With photographs by Ken Schluchtmann” presso SpazioFMGperl'Architettura. La galleria showroom di Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti chiude per la pausa estiva e vi dà appuntamento a settembre.

Le One Night di FAB Fotografia

22-06-2016

Le One Night di FAB Fotografia

Il 9 giugno si è svolta la seconda one night di FAB Architectural Bureau, per l'appuntamento dedicato alla fotografia lo showroom galleria di Fiandre e Porcelaingres ha ospitato la mostra “Luigi Bussolati: la pelle del mondo. La fotografia come esercizio dello sguardo da Bach a Instagram”.

FAB One Night Luigi Bussolati La pelle del mondo

07-06-2016

FAB One Night Luigi Bussolati La pelle del mondo

Secondo appuntamento con le One Night di FAB Architectural Bureau Milano, la galleria showroom di Fiandre e Porcelaingres ospita il 9 giugno un evento dedicato alla fotografia a cura del team di Floornature: Luigi Bussolati: La Pelle del Mondo. La Fotografia come esercizio dello Sguardo da Bach a Instagram.

Architetture in Canada

03-06-2016

Architetture in Canada

La recente assegnazione a 12 architetture canadesi di un importante riconoscimento nazionale ci offre l'occasione per riscoprire le architetture realizzate in Canada negli ultimi anni e presentate nelle pagine di Floornature e Livegreenblog.

William Batsford Aspettare il momento giusto

13-05-2016

William Batsford Aspettare il momento giusto

William Batsford, nato a Toronto, Canada, vive e lavora a Milano. Da anni segue la sua passione: la fotografia in bianco e nero. Le sue sono immagini nascono dalla paziente attesa del momento giusto.   La torre Velasca di Milano con un cielo che ricorda quello d'Irlanda e vista da un gargoyle del Duomo di Milano. Questa fotografia di architettura non é soltanto una delle più conosciute del fotografo canadese William Batsford, milanese di elezione, ma è anche il vero e proprio manifesto della sua idea di fotografia. William Batsford è un fotografo di architettura che lavora rigorosamente in bianco e nero, infatti ha iniziato a fotografare nel 1999 con un banco ottico in legno, quello ideale per le  immagini in grande formato. Con le sue immagini cattura non soltanto le architetture del `900  che hanno suscitato la sua massima attenzione, ma condivide con lo spettatore un momento unico e irripetibile. In effetti nei suoi scatti, di una bellezza senza tempo, William Batsford inserisce come ingrediente narrativo la componente temporale, in quanto molti scatti nascono dall'unicità di quell'attimo. L'irrepetibilità del cielo o le condizioni di luce fanno così di ogni sua fotografia un'opera unica. Non a caso lui, come i fotografi di animali e natura, aspetta pazientemente il momento opportuno per far scattare l'otturatore, tornado molte volte sul luogo a cercare l'istante giusto. Guardando le sue fotografie di Milano quasi non ci si accorge della sua attualità, ovvero appaiono come immagini scattate ai tempi in cui le maestose architetture da lui ritratte vennero costruite.  Lo stesso accade con le vedute di Londra, tra cui quella della statua di Winston Churchill di fronte a Big Ben. Tutto ciò però è restituito con un grande rigore e purezza formale che lo inseriscono in quella schiera di fotografi di architettura privi di una temporalità così squisitamente contemporanea. Infatti in un periodo storico, dove l'avvento di internet ha praticamente cancellato il concetto di tempo lineare per arrivare alla sua superficie, le sue fotografie si distinguono quali espressione dal nuovo pensiero filosofico della Webcreativity grazie alla ricerca e al coinvolgimento personale, i due fattori che rendono le sue immagini emotivamente atemporali. Va quindi ricordato che per lui ogni scatto è ragionamento, è un inno alla bellezza lenta, o meglio alla “slow photography”, quella che nasce da una profonda contemplazione del contesto. Insomma William Batsford ci regala fotografie che nella loro pulizia concettuale dialogano senza problemi anche con l'altro geografico da me, diventando medium universali.  Le sue fotografie sono in mostra alla Galleria Expowall di Milano.   Christiane Bürklein (@chrisbuerklein)   William Batsford - Galleria Expowall 

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