20-04-2018

Stacked: la Berlino del dopoguerra e l'occhio formale di Malte Brandenburg

Malte Brandenburg,

Berlino, Germania,

Fotografia,

Non c'è mezzo migliore della fotografia se si vuole modificare l'aspetto, e quindi la percezione che la gente ha di qualcosa.



Stacked: la Berlino del dopoguerra e l'occhio formale di Malte Brandenburg Non c'è mezzo migliore della fotografia se si vuole modificare l'aspetto, e quindi la percezione che la gente ha di qualcosa. Malte Brandenburg, fotografo tedesco, ne è coscente, conosce le potenzialità della sua macchina fotografica e le applica a una città in cui ha vissuto per molto tempo: Berlino. Il suo scopo è migliorare la percezione che la gente ha dei grandi palazzi grigi e ripetitivi risalenti al dopoguerra che popolano la capitale tedesca.

Berlino ha avuto – come tante altre città – una grave mancanza di spazio abitativo in tutto il periodo del dopoguerra. Per contrastare questo problema dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Ottanta vennero costruiti edifici molto alti, vere e proprie torri di blocchi ripetuti, impilati l'uno sull'altro, che diedero una casa economica e moderna a tantissime famiglie della classe media. La stabilità e il benestare portarono a un cambio demografico, e le classi medie lasciarono questi edifici per costruire case di proprietà oppure muoversi verso il sempre più popolare "Berliner Altbau"

«Inizialmente furono un grande miglioramento di vita per molte persone dopo la guerra, poi alcuni di questi complessi residenziali divennero punti caldi della rivolta sociale, mentre altri divennero popolari.»

È qui che entra in gioco l'obiettivo di Malte Brandenburg: nel suo progetto "Stacked" (Impilato, N.d.A.) opera una modifica necessaria a cambiare il punto di vista dell'osservatore. Anziché fotografare questi edifici così come sono nella realtà, Brandenburg li priva del loro aspetto "sociale", rimuovendoli dal contesto e presentandoli in prospettiva frontale. Si tratta di un'affermazione estetica, che presenta il progetto architettonico nella sua formalità e bellezza, ridando dignità a quelli che, in fondo, sono simboli della ripresa della Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

I palazzi del dopoguerra però sono edifici fatiscenti, colpiti dallo stigma sociale: dopola prima ondata del ceto medio vennero abitati dalle famiglie delle classi più basse e povere, che assieme all'usura del tempo portarono alla decadenza questi palazzoni grigi. Quello che in principio fu un motivo di ripresa si trasformò in un fallimento nel giro di vent'anni, e quello che resta, nell'opinione di molti, sono gli avanzi di un'ottimismo storico incapace di guardare lontano. 

A Berlino molti residenti di queste abitazioni hanno provato a migliorare l'aspetto dei loro edifici in vari modi, ad esempio colorandoli. Malte Brandenburg ha preferito ritrarli con il suo occhio oggettivo, devoto alla simmetria e alla linearità, trasmettendo la stessa sensazione patinata che si trova nella fotografia dei film di Wes Anderson. Ad un esame più attento, infine, si noteranno tante piccole differenze emergere dalla struttura regolare e ripetitiva dell'edificio: tende, antenne, vasi di fiori, serrande colorate, piccole parti d'informazione sulle vite degli altri.

«La maggior parte delle residenze del dopoguerra a Berlino erano costruite sotto forma di grattacieli in modo abbastanza identico, ma guardando più da vicino si trovano molte variazioni.»

Francesco Cibati

Website: www.maltebrandenburg.com
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Instagram: https://www.instagram.com/maltebrandenburg/
Tumblr: https://maltebrandenburg.tumblr.com
Behance: https://www.behance.net/maltebrandenburg

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