05-02-2014

Zaha Hadid: Heydar Aliyev Center a Baku

Zaha Hadid Architects,

Luke Hayes, Hufton+Crow, Iwan Baan,

Azerbaijan,

Cultural Center, Tempo Libero, Auditorium,

Cemento, Vetro,

Sorge nella nuova Baku Heydar Aliyev Center, forse tra le più sorprendenti e incisive opere di Zaha Hadid. Forte segno sul territorio, sfrutta a pieno l’ampiezza e la complessità del sito, una collina nell’area urbana della capitale azera. Alla sommità si staglia la forma plastica di un’architettura progettata per essere fotografata. I materiali dei pannelli di copertura diventano anche la pavimentazione della piazza, creando luoghi semipubblici in cui sostare e vivere la città.



Zaha Hadid: Heydar Aliyev Center a Baku

Zaha Hadid pone la sua firma su un’altra grandiosa architettura pubblica, campo nel quale ha potuto al meglio esprimere la sua interpretazione della contemporaneità. Heydar Aliyev Center, progettato dallo studio della progettista britannico-irachena e vincitore di un concorso bandito nel 2007, aggiunge le proprie luci allo scintillante skyline di Baku, capitale di un paese in forte cambiamento. La struttura in cemento e un telaio tridimensionale sostengono una superficie realizzata con materiali che consentono di attribuire all’architettura quella forma plastica che si riconosce spesso nelle opere della Hadid (Glass Fibre Reinforced Concrete e Glass Fibre Reinforced Polyester).

Come molte ex-repubbliche socialiste, in seguito all’indipendenza dall’Unione Sovietica l’Azerbaijan volle fortemente rinnegare il suo passato. Questa presa di distanza da tutto ciò che rappresentava il governo di Mosca passò anche attraverso l’architettura, che fu considerata un mezzo per avvicinare il popolo azero all’Europa e all’Occidente attraverso un’immagine di modernità. Dalle Flame Tower dello studio HOK al Baku Crystal Hall di GMP Architekten, la recente architettura della capitale ricerca la meraviglia e la suscita nella gente come espressione di un ricchezza che deriva dalle recenti scoperte di giacimenti di petrolio e gas naturale.

A prima vista le opere della Hadid non testimoniano alcun rapporto con il territorio. Oggetti a scala architettonica, non assomigliano al contesto in cui vengono inseriti in un senso puramente figurativo. Ma il progetto per Heydar Aliyev Center si spinge oltre i confini dell’architettura per divenire un’installazione artistica che si impadronisce del luogo alla Anish Kapoor, un landmark che ambisce a diventare un simbolo urbano, per la sua imponenza e per il grado di coinvolgimento della città.

Heydar Aliyev Center, un centro culturale con auditorium, libreria, caffè e spazi semipubblici, si sviluppa alla sommità di una collina urbana, nell’area più nuova della città, con zone commerciali, uffici e residenze, costeggiata dall’omonima arteria stradale che dall’aeroporto conduce al centro di Baku. Il naturale declivio è stato sfruttato per disegnare un percorso nel verde, una passeggiata in ascesa che dall’accesso del parcheggio sotterraneo conduce all’ingresso del centro. Come in molte opere della Hadid, questo zig-zag disegna una netta frattura con il passato urbano: è un segno forte e prospettico che guida l’occhio dell’osservatore verso la sommità della collina, dove imponente si staglia il bianco manto plastico dell’architettura.


L’andamento continuo della sua superficie coinvolge anche la corte laterale, eliminando la distinzione tra copertura architettonica e pavimentazione esterna. Priva di una facciata “principale”, l’architettura risulta completamente diversa a seconda dell’angolazione da cui si guarda, al punto da risultare quasi in mutamento. Manifesto di un’idea di cultura sempre più aperta, molteplice e democratica, l’opera della Hadid si impone sfruttando tutta l’ampiezza del sito a disposizione come palcoscenico urbano consegnato alla città.

Mara Corradi

Progetto: Zaha Hadid, Patrik Schumacher
Capiprogetto: Saffet Kaya Bekiroglu
Collaboratori: Sara Sheikh Akbari, Shiqi Li, Phil Soo Kim, Marc Boles, Yelda Gin, Liat Muller, Deniz Manisali, Lillie Liu, Jose Lemos, Simone Fuchs, Jose Ramon Tramoyeres, Yu Du, Tahmina Parvin, Erhan Patat, Fadi Mansour, Jaime Bartolome, Josef Glas, Michael Grau, Deepti Zachariah, Ceyhun Baskin, Daniel Widrig, Murat Mutlu
Committente: The Republic of Azerbaijan
Luogo: Baku (Azerbaijan)
Tuncel Engineering, AKT (Structure)
GMD Project (Mechanical)
HB Engineering (Electrical)
Werner Sobek (Façade)
Etik Fire Consultancy (Fire)
Mezzo Stüdyo (Acoustic)
Enar Engineering (Geotechnical)
Sigal (Infrastructure)
MBLD (Lighting)
MERO (Steel Space Frame System) + Bilim Makina (Installation of Space Frame System)
Doka (Formwork)
Arabian Profile (External Cladding Panels / GRC & GRP)
Lindner (Internal Skin Cladding)
Sanset İkoor (Auditorium Wooden Cladding)
Quinette (Auditorium Seats)
Zumtobel (Lighting Fixtures)
Baswa (Special Acoustic Ceilings) + Astas (Installation of Ceilings)
Solarlux (Multipurpose Hall Façade Door)
Bolidt (Polyurethane Floor Finish)
Kone Elevators + Ikma (Installation of Elevators)
MM Mühendisler Mermer (Marble Cladding Works)
HRN Dizayn (Landscape LED Installation)
Thyssen Group (Escalator)
Remak Makina (Fire Doors and Concrete-Cladded Doors)
Tema (Gypsum Panel Works)
MIM Mühendislik (Structural Steel)
Elekon Enerji Sistemleri (Main Building Lighting Control System)
NIS Epoksi Kaplama Sistemleri (Epoxy Works)
Light Projects Group (Lighting Fixtures)
Limit Insaat (External Skin Insulations and Structure)
Superficie utile lorda: 101,801 mq
Area del lotto: 111,292 mq
Concorso: 2007
Inizio Progetto: 2007
Fine lavori: 2012
Impresa costruttrice: DiA Holding
Fotografie: © Hufton+Crow, Helene Binet, Iwan Baan, Luke Hayes

http://www.zaha-hadid.com/
http://heydaraliyevcenter.az/


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