03-10-2018

MAD Architects: Clover House, scuola materna, a Okazaki, Giappone

MAD Architects Ma Yansong,

Fuji Koji, Dan Honda ,

Okazaki,

Asilo, Edifici Pubblici,

Per il loro primo progetto giapponese, MAD Architects hanno sviluppato un progetto che coniuga la memoria del sito, una vecchia casa trasformata in scuola materna, con l’architettura contemporanea. Con il suo manto bianco d’asfalto, la Clover house a Okazaki si distingue dal contesto urbano.



MAD Architects: Clover House, scuola materna, a Okazaki, Giappone I clienti di MAD Architects, i fratelli Kentaro e Tamaki Nara di Okazaki, gestivano da anni una scuola materna annessa alla loro stessa abitazione, una casa a due piani come tante  nella prefettura di Aichi. Oggi la vecchia casa si è trasformata in una nuova struttura, chiamata Clover house e non ospita più l’abitazione della famiglia Nara, ma i nuovi ambienti sono completamente dedicati alla scuola. 
La necessità di ingrandire la scuola per l’incremento del numero di bambini negli anni aveva portato i fratelli Nara alla decisione di abbattere l’abitazione originale per consentire a MAD Architects di elaborare da zero una nuova opera. Invece è stato proprio Ma Yansong, socio fondatore di MAD, a portare alla luce l’importanza della vecchia struttura in legno. Simbolo di quell’atmosfera familiare che era propria del metodo dei Nara ed era fondamentale trasmettere ai bambini che avrebbero nel tempo frequentato la scuola, la vecchia casa avrebbe dovuto essere salvaguardata in qualche modo. 
Non essendo economicamente conveniente mantenerla e ampliarla, i progettisti decisero di abbatterla, ma di ricostruirne il telaio ligneo ortogonale e parte del tetto spiovente a costituire una sorta di nucleo della memoria, attorno al quale costruire tutti gli spazi annessi necessari allo sviluppo delle attività. Il progetto di MAD Architects si sostanzia quindi di una struttura a pilastri e travi in legno a vista che ricalca lo scheletro della precedente, privato di tamponamenti, e di un manto di forma plastica che la circonda completamente: esso lascia spazio lateralmente a una nuova area su tre livelli che si innesta sulla prima, sfruttando il vuoto così creato. 
Presente e passato sono connessi senza compenetrarsi, in una netta distinzione che aiuta i bambini a sviluppare il concetto della differenza e della scansione funzionale delle stanze. Sotto il telaio in legno infatti sono state allestite le due classi più grandi, mentre il volume interstiziale ospita ambienti più piccoli, come la cucina, i bagni, le classi minori e all’ultimo piano un ufficio. Osservando le piante è evidente il peso simbolico e funzionale attribuito alla vecchia struttura, che però risulta potenziato dal guscio bianco, che protegge ma allo stesso tempo lascia entrare con misura la luce e il contesto esterno. Pareti vetrate e ampie finestre offrono un dialogo continuo con l’esterno, mentre salendo alla sommità dell’edificio i lucernari, come occhi sul mondo, offrono ai bambini punti di vista particolari e stimolanti.
All’ultimo livello della struttura a vista, le capriate sostengono una serie di gradinate in legno dove è allestita una piccola biblioteca. Qui gioco e apprendimento si compenetrano più che in altri ambienti, mentre l’ampia finestra sul giardino consente ad alcuni di osservare gli altri bambini da una prospettiva speciale.
Il linguaggio dello shed di rivestimento è completamente diverso da quello del telaio ligneo interno, tra i due non c’è intersezione, l’uno sovrasta e avvolge l’altro senza continuità alcuna. Le finestre esterne richiamano piuttosto quelle degli edifici vicini e nulla di analogo al manto bituminoso a scandole bianche c’è nelle vicinanze. La varietà di linguaggio architettonico adottata da MAD genera una discontinuità tra gli ambienti: questi spazi stimolanti sono essi stessi strumenti didattici, finalizzati allo sviluppo della creatività. Ad essi si aggiungono poi soluzioni completamente giocose come l’ingresso ispirato a quello di una grotta e il grande scivolo che collega il primo livello con il parco giochi nel giardino.
La tipologia di casa prefabbricata con tetto a quattro falde della precedente sede della scuola inseriva perfettamente l’edificio nel suo contesto abitativo, omologandola e dichiarandone l’appartenenza a una sfera privata. Al contrario la soluzione formale a pelle in scandole di asfalto bianche, che segue un disegno non basato su linee ortogonali ma plastico, trasferisce l’opera in un universo semantico pubblico, la fa diventare un patrimonio comune, un landmark nel contesto urbano.

Mara Corradi

Architects: MAD Architects
Directors: Ma Yansong, Yosuke Hayano, Dang Qun
Design Team: Takahiro Yonezu, Yukan Yanagawa, Hiroki Fujino, Julian Sattler, Davide Signorato
Client: Kentaro Nara / Tamaki Nara
Constructor: Kira Construction Inc.
Structural Engineer: Takuo Nagai
Location: Okazaki, Aichi prefecture, Japan
Site Area: 283 sqm
Building Area: 134 sqm
Total Floor Area: 300 sqm
Time : 2012-2015
Photography: © Fuji Koji, Dan Honda 

http://www.i-mad.com/

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