25-06-2018

Gianni Arnaudo Architetto Cantina L'Astemia Pentita Barolo

Gianni Arnaudo Architetto,

Dario Fusaro,

Cuneo, Italia,

Cantine, Land Art,

Paesaggio,

L'ironia è la chiave fondamentale con cui leggere il progetto della Cantina L'Astemia Pentita realizzato dallo studio Gianni Arnaudo Architetto tra le colline della Langa del Barolo, zona tipica di produzione di alcuni dei più noti ed eccellenti vini italiani.



Gianni Arnaudo Architetto Cantina L'Astemia Pentita Barolo

La prima cantina POP al mondo” così l'architetto Gianni Arnaudo ha definito il progetto elaborato per una imprenditrice del settore vinicolo e realizzato tra le colline della Langa del Barolo, zona tipica di produzione di alcuni dei più noti ed eccellenti vini italiani. Un progetto che è stato recentemente selezionato e premiato per la seconda edizione del volume “i 100 progetti italiani” dell’editore Riccardo Dell’Anna che si è svolta il 31 maggio 2018 nel Salone d’Onore dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma e che raccoglie100 progetti rappresentativi della contemporaneità. Progetti realizzati nel rispetto dell'ambiente, inteso come pianeta terra, che siano espressione del contesto in cui sono realizzati e allo stesso tempo portatori di cambiamento.

Tra i lunghi filari di viti che caratterizzano il paesaggio della collina di Cannubi nel cuore delle terre del Barolo, la cantina “L'Astemia Pentita” appare come due scatole sovrapposte. Un edificio che non passa inosservato e focalizza l'attenzione dell'osservatore, inevitabile chiedersi se ci si trova di fronte a un'architettura, a un'opera d'arte POP come sembra suggerire il nome della cantina, inconsueto per una zona di produzione di alcuni dei vini italiani più noti e famosi nel mondo. Quello che si vede all'esterno è solo la punta di un iceberg, i volumi esterni corrispondono infatti a una superficie di circa 200 mq mentre i locali dove avviene tutto il processo produttivo si estendono per circa 4000 mq. Tutte le fasi produttive del vino si svolgono negli ambienti ricavati nei piani interrati dentro la collina a cui si accede attraverso un tunnel di ingresso dalla vicina via Alba. La parte visibile all'esterno è quella destinata al contatto con il pubblico e alla degustazione della produzione.

L'ispirazione per i volumi esterni è stata tratta proprio da quei contenitori che tradizionalmente si usano per commercializzare gruppi o singole bottiglie di vino e che raggiungono ogni parte del mondo. L'architetto ha riprodotto in grande scala ogni dettaglio della confezione: dal nome della cantina, all'anno, alle tradizionali icone usate per indicare il lato di apertura, le frecce nere, o il dover maneggiare con cura la scatola per la fragilità del contenuto, i calici. Quella dell'architetto Arnaudo non è una scelta casuale ma meditata e sostenuta da considerazioni precise, come da lui stesso raccontato parlando dell'idea progettuale: “[...] concepire il fabbricato come due scatole sovrapposte [...] si riconduce ad un frammento del linguaggio del mondo del vino; in particolare si riferisce alla parte finale della commercializzazione e cioè il packaging, che, negli anni che stiamo vivendo assume un’importanza fondamentale: il contenitore diviene più significativo del contenuto. Il disegno evidenzia le contraddizioni di un sistema di produzione ove a volte il marketing e l’etichetta sono prevalenti rispetto al vino (per quanto mitico come nel caso del Barolo)”.

C'è critica a un certo tipo di marketing e un richiamo etico che l'architetto spiega di aver realizzato “con un’operazione di “zoom” sull’oggetto, per ironizzare, con lo strumento della macroscopicizzazione, sulle forme spesso utilizzate per apparire rispetto ai contenuti dell’essere. E' un progetto che definisco di CONTRO-ARCHITETTURA, così come CONTRO-DESIGN sono molti dei miei progetti.” Il progetto va infatti visto come un'operazione che ha radici nel DNA professionale dell'architetto e connaturato al linguaggio architettonico che caratterizza le sue opere.

(Agnese Bifulco)

Progetto: Gianni Arnaudo Architetto
Luogo: Barolo (CN) – Italia
Fotografie: Dario Fusaro

www.gianniarnaudo.com


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