Ivano Adversi: I luoghi dell'industria

"I luoghi dell'industria, fra trasformazione urbana e abbandono" è un progetto fotografico di Ivano Adversi, fotoreporter, che va alla ricerca delle fabbriche di Bologna per riportare all'attenzione il passato industriale della città.  

Il progetto fotografico di Ivano Adversi, fotoreporter membro dell'associazione TerzoTropico, è incentrato su un ritratto: quello della Bologna industriale degli anni '60 e '70. A quell'epoca le fabbriche sono state testimoni della lotta operaia prima, e della speculazione edilizia poi, rimanendo vittime del decentramento promosso negli anni del boom economico.
Ciò che è sopravvissuto a questo processo inarrestabile è catturato dal progetto fotografico di Adversi. Infatti con la partecipazione attiva dei cittadini e attraverso studi e ricerche, il fotoreporter ripercorre i luoghi dell'industria di Bologna, camminando in quegli impianti industriali rimasti "incastrati" nella periferia bolognese, molti dei quali ora in stato di degrado. 
Ma questo non è tutto, Adversi va a visitare anche siti che un tempo ospitavano delle fabbriche, ma sulle cui macerie oggi sorgono palazzi, centri commerciali e complessi residenziali. Si potrebbe parlare di un itinerario della memoria operata non solo con gli occhi, ma anche con la mente e lo spirito. 
Uno degli scopi principali del progetto fotografico, infatti, è quello di non dimenticare ciò che la città è stata, non soltanto dal punto di vista urbano, ma ricordare anche la società che in quegli anni mutava tra i movimenti studenteschi e le proteste operaie. 
Il progetto fotografico, è stato esposto nella stessa città di Bologna nel 2013 presso Palazzo Pepoli Vecchio, il museo della storia della città, e promosso in collaborazione con l'Archivio storico Paolo Pedrelli della Camera del Lavoro di Bologna. Il fotoreporter Ivano Adversi ha così mostrato con il suo progetto fotografico il ricordo di un passato industriale, ma soprattutto di uomini che in quelle fabbriche ci hanno vissuto, che con quelle fabbriche hanno scritto la storia dell'industria italiana. Uomini che non possono essere dimenticati.

Barbara Esposito