09-11-2018

Un viaggio ai margini del mondo, Erieta Attali

Erieta Attali,

Parigi,

Land Art, Paesaggio,

Fotografia, Evento, Libro,

La nota fotografa Erieta Attali è presente a Paris Photo, la mecca degli appassionati della fotografia, con il suo ultimo libro Periphery | Archeology of Light.



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Un viaggio ai margini del mondo, Erieta Attali La nota fotografa Erieta Attali è presente a Paris Photo, la mecca degli appassionati della fotografia, con il suo ultimo libro Periphery | Archeology of Light. Un’indagine fotografica di luoghi remoti avvolti in una fusione unica di architettura e paesaggio.


Paris Photo è la più grande fiera d'arte internazionale dedicata alla fotografia e si tiene ogni anno a novembre presso lo storico Grand Palais di Parigi, un highlight per gli amanti della fotografia e quindi un appuntamento al quale non potevamo mancare. Nell'ambito di questa fiera, la cui missione è quella di promuovere l'arte fotografica, la fotografa Erietta Attali ha presentato il suo ultimo libro: Periphery | Archeology of Light (Periferia | Archeologia della luce). 
Erieta Attali, nata a Tel Aviv, laureata in fotografia, docente alle più importanti università del mondo,dalla  Columbia University in NYC alla Technical University of Munich (TUM) all'università di Tokio per nominare solo alcune, ha iniziato la sua carriera negli anni ’90, quale massima esperta nella fotografia di archeologia, usando la tecnologia a raggi UV e IR. Da circa 20 anni, esattamente da quando si è imbattuta nelle opere dell’architetto giapponese Kengo Kuma, si dedica alla fotografia di architettura. Realizza così immagini dallo stile unico, lavorando con il rullino e una fotocamera Linhof Panoramic 6x12 cm, una scelta usata anche per questo suo ultimo libro pubblicato dall’editore Hatje Cantz.
In Periphery | Archeology of Light, Attali fa riferimento all'essenza della cartografia greca antica in cui i bordi delle mappe rappresentavano i confini esterni del mondo conosciuto. Il viaggio fotografico che l’ha portata in terreni isolati e remoti attraverso quattro continenti dall'Islanda all'Oceano Indiano. Si tratta di un sogno che la fotografa israeliana coltivava sin dall’infanzia, come ci ha confidato in un’intervista in esclusiva (la troverete a breve nella sezione PHOTOGRAPHY). Questo spiega anche la passione con la quale ha dedicato due decenni a esplorare il rapporto tra architettura e paesaggio ai margini del mondo. 
Le fotografie poetiche e metaforiche di Attali, in cui l'architettura è raffigurata come elemento naturale inscindibile dal suo contesto, presentano mappe visive delle trasformazioni temporali e spaziali attraverso gli avamposti dell'esistenza umana. Infatti Erieta Attali si interroga in merito a come condizioni estreme e terreni impegnativi spingano l'uomo a cercare nuovi orientamenti e a raccontare se stesso attraverso risposte architettoniche. Risposte che si collocano come contenuto in un contesto molto più ampio, ridimensionando l’opera dell’uomo e sovvertendo in qualche modo la classica narrativa antropocentrica della fotografia di architettura.
Vediamo quindi luoghi e architetture sotto una nuova luce, in quanto uno degli ingredienti fondamentali delle immagini realizzate da Erieta Attali è la luce naturale, per la quale aspetta ore, ma anche giorni, al solo scopo di avere l’illuminazione giusta. Proprio grazie alla scelta della fotografia analogica ha un approccio che potremmo definire slow photography. Uno sguardo attento e inclusivo che permette anche all’osservatore del racconto visivo proposto in Periphery | Archeology of Light di rallentare il ritmo frenetico, lo stesso che domina oramai il nostro consumo sproporzionato di immagini uniformato da veloci carrellate su supporti digitali.

Christiane Bürklein

Erieta Attali: Periphery | Archaeology of Light 
Eds. ERIETA ATTLI, MARTYN HOOK, introduction by ANDRÉ CORRÊA DO LAGO, texts by ALESSIO ASSONITIS, ERIETA ATTALI, JEAN ATTALI, EVE BLAU, WOLF-DIETER HEILMEYER, KENGO KUMA, MARC MIMRAM, ENRIQUE SOBEJANO, graphic design by KOMA AMOK 
144 pp., ca. 120 ills., 34,5 × 28 cm, Hardcover 
ISBN 978-3-7757-4450-8 
Hatje Cantz
Ulteriori informazioni: http://www.erietaattali.com


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