12-06-2018

Spaces in Between, la prima volta dell’Arabia Saudita alla Biennale 2018

Jawaher Al-Sudairy, Dr. Sumayah Al-Solaiman, Abdulrahman and Turki Gazzaz, Bricklab,

Ken Schluchtmann,

Venezia, Italia, Riyadh, Arabia Saudita,

Biennale di Venezia, Padiglioni,

Biennale di Venezia, Evento,

Il padiglione saudita propone, quale risposta al tema FREESPACE della 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, Spaces in Between.



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Spaces in Between, la prima volta dell’Arabia Saudita alla Biennale 2018 Il padiglione saudita propone, quale risposta al tema FREESPACE della 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, Spaces in Between. L’Arabia Saudita, alla sua prima partecipazione, esplora cinque decenni di rapida urbanizzazione e indaga la nuova era del cambiamento.


Il padiglione saudita, commissionato dal Misk Art Institute, per la prima volta tra i 65 padiglioni nazionali della Biennale di Architettura 2018 situato negli spazi delle Sale d’Armi dell’Arsenale, si presenta con un’installazione di grande impatto scenografico, creata dagli architetti Abdulrahman Gazzaz e Turki Gazzaz dello studio Bricklab di Jeddah. Qui elementi curvati in resina traslucente, quale prodotto di risulta dell’industria petrolchimica, mescolata alla sabbia del deserto, quale riferimento a un futuro post-petrolio, marcano le diverse sezioni della mostra.
Spaces in Between, curata dal duo femminile Jawaher Al-Sudairy, direttrice del Nahda Center for Research e senior program manager della Harvard Kennedy School, e Dr. Sumayah Al-Solaiman, preside del Collegio del Design dell'Università Imam Abdulrahman bin Faisal, illustra l'evoluzione in atto sulla base del progetto Vision 2030 del principe Mohammed bin Salman, ovvero il momento in cui il paese entra in una nuova era di cambiamento. 
Una ricerca che parte dall’analisi del territorio in tutto il Regno, dove la rapida urbanizzazione, favorendo il sorgere di nuovi insediamenti, ha lasciato ampi spazi liberi tra gli edifici, tanto che oltre il 40 per cento del territorio urbano risulta inutilizzato. Questo crea dispersione e un senso di frammentazione tra i quartieri, collegati solo dalle automobili, in quanto, per ovvie ragioni climatiche, camminare o andare in bicicletta non sono valide alternative. Il tutto viene raccontato tramite proiezioni di mappe digitali delle principali città del Regno, a partire da prospettive aeree che ne trasmettono la crescita frammentaria, prima di scendere nel dettaglio della vita quotidiana della città a livello stradale.
Perché queste immagini sono state tratte dai social media, prevalentemente Snapchat, e la maggior parte sono state scattate da automobili, dove, specialmente i giovani, passano molto tempo libero, anche per la mancanza di luoghi adatti alle loro esigenze. Sotto a queste fotografie è stato posizionato del rottame elettronico per "creare una conversazione sulla cultura del consumo", nonché commentare lo "spazio pubblico virtuale" che le persone usano sempre di più, a scapito dei luoghi pubblici reali.
Ma nell’ambito del padiglione è stato ricreato anche il luogo di condivisione per antonomasia della vita sociale famigliare locale. Si tratta di uno spazio confinato alle mura domestiche, una grande sala, tipica delle case saudita, dove sedersi in cerchio, parlare e scambiarsi le opinioni. Da questo spazio conviviale si passa al forum: una serie di sedute componibili per la visione di video a tema Spaces in Between.
A stupire di Spaces in Between è la sensazione che l’Arabia Saudita si stia aprendo a un nuovo approccio alle problematiche attuali, le stesse che affliggono non solo il regno, ma in generale il nostro mondo, dove gli atteggiamenti vanno sempre più verso soluzioni guidate dal design. Non a caso le due curatrici sottolineano: “Siamo più simili ad altre nazioni di quanto siamo diversi ... e questo è un ottimo modo per avere una conversazione che non è necessariamente legata ai confini nazionali.”
Abbiamo trovato il desiderio di intavolare un dialogo a livello urbanistico e architettonico, dove la presa di coscienza degli Spaces in Between diventa per il Regno Saudita il primo passo verso una gestione intelligente del territorio. Ovviamente nella sua valenza originaria di terra dove vivere e non solo come ricchezza da sfruttare.

Christiane Bürklein

Spaces in Between
Padiglione del Regno Saudita
dal 26 maggio al 25 novembre 2018 alla 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia - Arsenale
Curators: Jawaher Al-Sudairy, Dr. Sumayah Al-Solaiman
Architects: Abdulrahman Gazzaz, Bricklab, Turki Gazzaz, Bricklab
Commissioning Team: Dr. Ahmed Mater, Stephen Stapleton, Elena Scarpa
Organizers: Nojoud Alsudairi, Valeria Mariani
Production and Graphic Design:Squint/Opera WeExhibit
Ulteriori informazioni: https://miskartinstitute.org/exhibitions/spaces-in-between
Immagini: (c) ken schluchtmann - diephotodesigner.de

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