Repair, il padiglione australiano alla Biennale di Venezia

Alla 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia che apre il 26 maggio, i curatori Mauro Baracco e Louise Wright di Baracco+Wright Architects, in collaborazione con l'artista Linda Tegg, propongono per il Padiglione australiano un'installazione multisensoriale vivente.


La scorsa edizione una piscina, quest’anno un pezzo del grassland nativo australiano. Il padiglione dell'Australia alla sua settima presenza, coordinata dal Royal Australian Institute of Architects (RAIA), si trasforma nuovamente. Dal titolo Repair è curato dal team Mauro Baracco e Louise Wright di Baracco+Wright Architects, in collaborazione con l'artista Linda Tegg,. Questa volta è pensato per mostrare l’idea del rapporto che intercorre tra architettura e vegetazione con più di di diecimila specie autoctone piantate all'interno e all'esterno del padiglione. 
I visitatori sono accolti così da una vera prateria, al fine di farli entrare, almeno per il tempo della visita, in un dialogo fisico tra architettura e natura. Infatti qui viene mostrata cosa vi è in gioco prima che gli esseri umani si insedino.  Perché, a detta dei curatori, per quanto possa sembrare ovvio il fatto che l'architettura occupa terreno e influisce sull'ambiente naturale, spesso non ne vengono considerate le conseguenze, nonché  le potenzialità dell’architettura per la riparazione. In altre parole, il modo in cui i progettisti possono riparare l’ambiente grazie al loro lavoro.
Il progetto curatoriale consiste in tre elementi. Grasslands Repair che prosegue i temi dell'installazione dell’artista Linda Tegg del 2014. Grasslands a Melbourne ha infatti ricreato una prateria come era prima dell’insediamento europeom  all’attuale sito della State Library of Victoria. L'installazone nel Padiglione Australiano mette le piante in relazione con il luogo, dandogli così lo stato di “abitanti” dello spazio, sovvertendo il loro ruolo di accessori spaziali.
Per mantenere le piante in vita all’interno del padiglione, realizzato dall’architetto Denton Corker Marshall nel 2015, è stato creato una seconda installazione, Skylight, un sistema di supporto vitale con apparecchi di illuminazione a LED. In sospensione tra il soffitto e il prato, Skylight convoglia energia dalla rete elettrica italiana (64% fossile, 21% idroelettrica, 9% eolica e solare, 5% nucleare e 1% geotermica) alle piante. Skylight è inoltre un potente catalizzatore all'interno del padiglione, in quanto media il dialogo tra il prato, l’edificio e una serie di 15 video sperimentali intitolati Ground, il terzo elemento della mostra. Questi preparati da Linda Tegg e Baracco+Wright Architects, presentano quindici progetti australiani dedicati a diverse soluzioni di interventi architettonici volti alla riparazione, selezionati fra i 126 che hanno risposto a un bando nazionale. Ed è qui che si manifesta l’obiettivo dei curatori: mostrare che l’attenzione alla riparazione dell'ambiente naturale si ripercuote anche sulla salute fisica e mentale umana, sulla salute sociale, economica e culturale. L’orizzonte si è quindi allargato anche ad esempi di progetti che includono il riutilizzo di vecchi edifici, la bonifica di terreni industriali e la presenza di cultura indigena nelle città australiane.
Siamo davvero curiosi di iniziare il nostro consueto giro tra i Giardini ed Arsenale durante i giorni della preview. Vi invitiamo a seguirci sui nostri canali social media.

Christiane Bürklein

Repair - Padiglione Nazionale dell’Australia
16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia
dal 26 maggio al 25 novembre 2018, Giardini della Biennale, Venezia
Team curatoriale: Mauro Baracco e Louise Wright di Baracco+Wright Architects, in collaborazione con l'artista Linda Tegg
Immagini: courtesy of RAIA - vedi leggende
Ulteriori informazioni: http://wp.architecture.com.au/venicebiennale/#news