18-05-2018

Il patrimonio storico quale FREESPACE alla Biennale di Venezia

Gianluca Giordano, Eugene Keogh,

Venezia, Italia,

Biennale di Venezia,

Biennale di Venezia, Evento,

Tra le molte proposte collaterali alla 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, segnaliamo la conferenza Heritage as Ultimate Freespace che vede tra gli invitati anche il premio Pritzker 2012 Wang Shu.



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Il patrimonio storico quale FREESPACE alla Biennale di Venezia Tra le molte proposte collaterali alla 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, segnaliamo la conferenza Heritage as Ultimate Freespace che vede tra gli invitati anche il premio Pritzker 2012 Wang Shu.


I temi del heritage sono di grande importanza nel dibattito architettonico attuale e su Livegreenblog seguiamo con molta attenzione i diversi sviluppi. Da Oslo, passando per Birmingham per arrivare a Napoli, il patrimonio architettonico, specialmente quello del XX secolo, sta vivendo un momento particolare ed è spesso a rischio.
Venezia come sito UNESCO, una città simbolo in questo senso, si domanda durante i giorni della preview alla Biennale di Architettura se i siti storici dichiarati patrimonio dell’umanità hanno una loro importanza nel XXI secolo: Do World Heritage Sites matter in the 21st century? E se fosse l'heritage a essere il vero spazio libero.
La conferenza nell’ambito della preview della 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia con la moderazione del Prof. Alan Penn decano di facoltà, The Bartlett School of Architecture affronterà le seguenti tematiche: Come fa una città come Venezia a conservare il suo patrimonio mondiale dell'UNESCO e, allo stesso tempo, a trasformarsi in una fiorente comunità lavorativa contemporanea, non solo per i turisti, ma anche per i suoi stessi abitanti? Ci sono somiglianze tra Venezia e le altre città del mondo per quanto riguarda le sfide e le opportunità offerte dal loro status di Patrimonio dell'Umanità? Possono le città storiche generare benessere collettivo? Di particolare criticità anche i rischi che nei siti UNESCO possono derivare da una mercificazione del patrimonio che in questo senso si rivela essere controproducente. Come si valuta infine il patrimonio? Una domanda spesso controversa, meno per i siti più vecchi, ma più impellente per luoghi in cerca di approvazione. Un esempio in tal senso è Ivrea, sede della fabbrica Olivetti con i suoi interventi architettonici illuminati, la cui candidatura, quale “Città industriale del XX secolo” UNESCO, si discuterà proprio a fine mese. Infine si dibatterà in merito a come il patrimonio architettonico di Venezia possa essere inteso in termini di Freespace, in continuità con la tematica della Biennale 2018.
Tutte questioni sulle quali si confronteranno gli invitati tra cui Wang Shu, architetto e fondatore di Amateur Architecture Studio (Cina) e Premio Pritzker 2012 per la sua opera dal forte approccio contemporaneo, pur lavorando con la ricca tradizione dell'architettura cinese. Gli altri interlocutori sono Francesco Bandarin (UNESCO, IUAV), Marino Follin (IUAV), Tanvir Hasan (architetto e vicepresidente di Donald Insall Associates, Londra) e Eric Parry (architetto e fondatore di Eric Parry Architects, Londra).

Christiane Bürklein

Conferenza “Heritage as Ultimate Freespace”
nell’ambito della preview della 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia
Immagini: Gianluca Giordano (Ivrea) - Eugene Keogh (Birmingham) - Vulcanica Architettura (Napoli) - Oslo

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