11-04-2019

Ignazio Gardella, gioielli razionalisti ad Alessandria

Ignazio Gardella,

Gianluca Giordano,

Alessandria,

Chiese & Cimiteri,

Recupero,

In occasione delle giornate del FAI, Fondo Ambiente Italiano, in cui vengono aperti monumenti architettonici altrimenti chiusi al pubblico, è stato possibile visitare quella che è considerata l’opera prima di Ignazio Gardella, maestro dell’architettura italiana del ‘900, ovvero la chiesa dell’ex sanatorio antitubercolare ad Alessandria.



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Ignazio Gardella, gioielli razionalisti ad Alessandria In occasione delle giornate del FAI, Fondo Ambiente Italiano, in cui vengono aperti monumenti architettonici altrimenti chiusi al pubblico, è stato possibile visitare quella che è considerata l’opera prima di Ignazio Gardella, maestro dell’architettura italiana del ‘900, ovvero la chiesa dell’ex sanatorio antitubercolare ad Alessandria.


Ignazio Gardella è stato uno dei più importanti e influenti architetti e designer italiani del XX secolo, ma pochi conoscono la sua opera prima la chiesa dell’ex sanatorio antitubercolare Vittorio Emanuele III, oggi Centro Riabilitativo Polifunzionale Teresio Borsalino nella città di Alessandria in Piemonte. In occasione delle giornate del FAI, Fondo Ambiente, è stata aperta per due giorni al pubblico. Un momento catturato dalle immagini del fotografo Gianluca Giordano, da anni impegnato nella ricerca sul patrimonio architettonico del ‘900 in Piemonte (Olivetti, Nervi, Gardella) che qui pubblichiamo in anteprima.
Questo piccolo edificio, inserito nel parco annesso all’odierno Centro Riabilitativo, è un precoce e prezioso esempio di architettura razionalista di Ignazio Gardella, realizzata fra il 1929-’30 quando, a soli 24 anni, si trovò a gestire il completamento progettuale dell’opera avviata dal padre Arnaldo Gardella per la realizzazione del sanatorio antitubercolare Vittorio Emanuele III nella città piemontese. In effetti, il rapporto tra i Gardella e Alessandria risale al 1900, quando Arnaldo, padre di Ignazio, vinse il concorso per l’ampliamento del manicomio, e arriva fino al 1996 con il restauro del Dispensario antitubercolare, curato dallo stesso Ignazio che lo aveva costruito sessant’anni prima. Nell’arco di un secolo, padre e figlio hanno realizzato un lascito di opere di qualità, nelle quali è possibile leggere i mutamenti dell’architettura italiana nel Novecento e che ora si sta cercando di valorizzare.
Il Sanatorio antitubercolare finanziato da Teresio Borsalino, imprenditore molto impegnato nel sociale quanto Adriano Olivetti nella sua Ivrea, e inaugurato nel 1936 è un esempio emblematico del nascente razionalismo per l’assoluta mancanza di decorazione, infatti presenta tetti piani, forme scatolari e cilindriche, ampie finestrature e finestre d’angolo. Una vera “macchina per guarire”, questo complesso, colpito dall’alluvione del novembre 1994, è stato completamente ristrutturato e trasformato dal dicembre 2006, in un Centro riabilitativo. Del complesso fa parte anche la piccola chiesa, opera prima del giovane Ignazio Gardella, dalla rivoluzionaria pianta basata sulla forma a parabola e dall’iconica torre campanaria, nonché con la struttura a traliccio, quale manifesto del nuovo modo di “fare architettura”. 
Gli interni della chiesa sono caratterizzati da una rigida simmetria e divisione della navata in risposta alle esigenze normative dell’epoca mirata a tenere separati gli uomini dalle donne. L’altare è illuminato zenitalmente da un lucernario circolare, una soluzione progettuale che ancora oggi trova la sua applicazione in molti esempi di architettura contemporanea.
Grazie all’interessamento del FAI, questo piccolo gioiello dell’architettura razionalista è stato accessibile al pubblico per due giorni, in attesa di un recupero tale da consentire il suo pieno utilizzo.

Christiane Bürklein

Progetto: Ignazio Gardella
Anno: 1929-30 Chiesa, 1930-36 Sanatorio
Luogo: Alessandria, Italia
Immagini: Gianluca Giordano

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