Blue Note Jazz Club a Beijing, Chiasmus Partners Inc.

Il progetto dello studio di architettura cinese, Chiasmus Partners Inc. per la sede del famoso Jazz Club newyorkese Blue Note, sorge a Beijing, all’interno di una preesistenza architettonica che già di per sé è un landmark: il vecchio consolato americano. Questo è in un edificio della dinastia Qing nel Beijing Legation Quarter a due passi dalla Città Proibita.


I tempi cambiano ed è l’architettura a segnalare tali cambiamenti con edifici landmark nel tessuto urbano che raccontano le storie del passato e aprono al futuro. Un bellissimo esempio di recupero architettonico in questo senso, dove si crea un nuovo dialogo con la città, è il Blue Note Jazz Club a Beijing dello studio Chiasmus Partners Inc.
Una sfida complessa, in quanto si trattava di portare un’icona del mondo musicale occidentale nel Beijing Legation Quarter, area densa di storia, in quanto vi si trovavano numerose delegazioni straniere tra il 1861 e il 1959. Nella lingua cinese la zona è conosciuta come Dong Jiaomin Xiang e si trova nel distretto di Dongcheng, immediatamente a est di Piazza Tienanmen
Il progetto di Chiasmus Partners Inc. per il Blue Note Jazz Club si articola, per lo più sotterraneo, nel cortile di questo complesso, caratterizzato da una grande scala a est che funge da ingresso. La sequenza spaziale degli interni si ispira tanto alla musica quanto ai hu-tong della città vecchia con lunghi corridoi, curve e tornanti e un gioco visivo tra i diversi volumi.
Così gli ospiti arrivano dal giardino interno del complesso architettonico e scendono attraverso una serie di scale. Lo fanno lentamente fino alla hall che ospita un negozio specializzato in musica jazz e un bar. Svoltando a destra si attraversa un corridoio lungo e stretto, quasi un tunnel, fiancheggiato da una linea temporale che racconta la storia del jazz. Alla fine del tunnel si arriva alla grande hall a 5 metri sotto al livello stradale. Si tratta di un luogo di ritrovo, ma anche del centro servizi del club: qui ci sono le biglietterie, i servizi igienici e gli uffici e da questo punto si raggiungono l’area VIP e la sala prove, il vero cuore dell’intervento.
In tema con il nome della location, Blue Note, gli ospiti scendono una misteriosa scala blu con soffitto curvo, fino allo spazio principale per le performance. Un volume impressionante che improvvisamente apre la strada all'esperienza underground. Il palcoscenico è più largo in larghezza che in profondità, evitando la tradizionale disposizione dei musicisti uno dietro all’altro. Una soluzione progettuale da parte di Chiasmus Partners Inc. che riscalda l'atmosfera cool dello spazio, riducendo al minimo la distanza tra i posti degli spettatori e il palco.
Ci sono circa 240 posti a sedere, tutti flessibili e removibili per ospitare programmi che esulano dagli eventi standard, mentre al piano superiore ci sono 7 box privé di varie dimensioni. 
La tavolozza dei materiali degli interni è abbastanza semplice: metallo nero, lastre di calcestruzzo pressato e pannelli in metallo forato con trattamento acustico per il rivestimento delle pareti, pavimenti in legno, mobili in pelle e soffitti acustici. L'illuminazione è per lo più attenuata per mettere in primo piano il palcoscenico e gli artisti, ovviamente con accenti di blu in riferimento al marchio.
Il Blue Note Jazz Club di Beijing è il più grande del mondo, non solo per garantire il massimo comfort ai musicisti e agli ospiti, ma pure in rispetto del contesto urbano monumentale dalla grande valenza storica che si trova a pochi passi dalla Città Proibita.

Christiane Bürklein

Progetto architettonico e Interior Design: Chiasmus Partners Inc.
Luogo: Bejing, Dongcheng District
Anno: 2016
Superficie: 2,680 m2.
Cliente: Beijing Winbright Investment co. LTD.
Fotografia: Eric Zhang