Biennale di Architettura 2018, non solo mostre: Greenhouse Talks

Alla 16a Mostra Internazionale di Architettura, oltre alle esposizioni nazionali si sono guadagnati un posto di rilevo durante la Preview alcuni eventi collaterali. Tra questi Greenhouse Talks LIMBO SPACES, realizzato dall'Ambasciata Olandese a Roma in collaborazione con Het Nieuwe Instituut e organizzata da Image Media Agency.


L’appuntamento con i Greenhouse Talks è uno dei momenti salienti dei giorni della preview alla Biennale, giunto alla sua terza edizione, spostandosi dalla serra dei Giardini al Terrazzo di InParadiso Café affacciato sulla laguna.
La conversazione, condotta dal critico di architettura Aaron Betsky, su LIMBO SPACES, a cui hanno partecipato venerdì 25 maggio 2018 alcuni tra i più importanti protagonisti del dibattito architettonico internazionale, si è rivelata una perfetta introduzione alla Biennale di Architettura dal tema FREESPACE. Infatti si è discusso della progettazione degli spazi intermedi, quale vera sfida per gli architetti di domani. 
Gli interlocutori sono stati: il fotografo Iwan Baan, gli architetti Maria Claudia Clemente (Labics), Nathalie de Vries (MVRDV), Elizabeth Diller (Diller Scofidio + Renfro), Andrés Jaque (Office for Political Innovation e nuovo direttore del programma di progettazione architettonica avanzata della Columbia University GSAPP) e Marina Otero Verzier (direttore della ricerca del Het Nieuwe Instituut e curatore del Padiglione Olandese 2018).
La mattinata si è risposto alla domanda di Betsky, già direttore dell’11a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia nel 2008 e attualmente presidente della Scuola di Architettura di Taliesin: ”Negli spazi in cui aspettiamo, sostiamo o semplicemente trascorriamo il tempo, i vincoli e le strutture della buona architettura si dissolvono. Che cos'è l'architettura degli spazi non liberi da quiete e tranquillità e come dobbiamo progettare qualcosa che non è pensato per durare?”
I LIMBO SPACES sono molto comuni, tanto da radicarsi nel nostro mondo all’insegna dei grandi flussi, dai rifugiati ai nomadi digitali. Dagli aeroporti che, non a caso, offrono sempre più contenuti per chi viaggia, alle sale d’attesa, fino ai campi profughi. É interessate notare che non sono tanto questi luoghi a essere nel limbo, visto che sono spazi concreti, quanto la nostra permanenza negli stessi, poiché vi percorriamo un tempo in una condizione limite, per ritornare all'etimologia della parola. 
Non a caso la risposta molto personale del fotografo Iwan Baan, le cui fotografie mediano architettura e urbanistica, è stata chiarificatrice, sostenendo che: "La mia vita può sembrare avventurosa se vista dall'esterno, mentre viaggio in tutti questi luoghi. Ma alla fine, penso di trascorrere la maggior parte del mio tempo in questi spazi limbo, negli aeroporti, nelle sale d'attesa. È molto interessante vedere tutti questi diversi spazi limbo in tutto il mondo, e come possono essere specifici nei vari paesi o continenti.” Ovvero anche il LIMBO SPACE ha la sua connotazione contestuale, specialmente se lo si guarda nei dettagli.
I Greenhouse Talks hanno dato una bella carica di significati al concetto del FREESPACE, tema scelto dalle curatrici della 16a Biennale di Architettura, Yvonne Farrell e Shelley McNamara, confermando l’importanza di questi eventi collaterali quali approfondimento.

Christiane Bürklein

Greenhouse Talks
offerta dall'Ambasciata Olandese a Roma in collaborazione con Het Nieuwe Instituut
organizzata da Image MEDIA AGENCY
Immagini: Greenhouse Talks: Alberto Sinigaglia - courtesy of Image MEDIA AGENCY - Biennale: Italo Rondinella, Andrea Avezzù